Giuseppe Lazzaro Morpurgo. Mente e cuore delle Assicurazioni Generali Austro-Italiche
27 Gennaio 2023
Il connubio fra Giuseppe Lazzaro Morpurgo, assicuratore di grande esperienza, e Generali coincide con la nascita della Società, essendone l’artefice o, per lo meno, il padre putativo.
Nato a Gorizia nel 1759 da un’antica famiglia ebraica trasferitasi nell’Isontino dalla Slovenia verso la metà del XVI secolo, Morpurgo in giovanissima età si stabilì con i genitori a Trieste.
Nel corso dei secoli XVIII e XIX la città era divenuta uno degli empori commerciali più importanti dell’Impero asburgico grazie alla patente di porto franco concessa nel 1719 da Carlo VI d’Asburgo. L’impetuoso sviluppo del libero mercato vi aveva creato una nuova economia degli scambi e una nuova società, fondata sui diritti civili e sulla libertà religiosa riconosciuti a tutti coloro che sarebbero venuti a stabilirsi per esercitare il commercio. L’emporio triestino accordava inoltre tariffe vantaggiose per l’esportazione e rapidi collegamenti con il Levante e con l’Italia centro-settentrionale, oltre che dazi favorevoli per le vie di comunicazione con le regioni interne dell’Impero.
Pertanto venne naturale a Morpurgo, personaggio di spicco nel campo assicurativo, il bisogno di supportare il crescente impulso mercantile con adeguate strutture assicurative. All’epoca le compagnie triestine erano già numerose, ma esclusivamente impegnate nel campo dei trasporti marittimi, fluviali e terrestri. Per Morpurgo i tempi erano maturi per fare il salto di qualità: la fondazione di un’impresa dedita ai rami multipli compreso il settore vita e rivolta ad ampi mercati, sul modello di analoghe imprese nate sul continente, ma non ancora tentate a Trieste, in quanto era fermamente convinto della funzione sociale svolta dalle assicurazioni private che operano «accoppiando al bene generale l’interesse particolare, che è la vera meta delle umane azioni».
Su queste basi, nel 1831 nacquero le Assicurazioni Generali Austro-Italiche, che si contraddistinguevano dagli altri istituti assicurativi operanti a Trieste per l’insolita potenza finanziaria; l’ampiezza dell’organizzazione con agenzie sparse per l’Impero e nella penisola italiana (a ragione l’appellativo “Austro-Italiche”), oltre che in Europa; la molteplicità dei rami (da qui l’aggettivo “Generali”) e la gestione imperniata sulle due direzioni di Trieste e Venezia.
Un progetto ambizioso anche nella scelta della forma giuridica: la società per azioni (era nuova in Italia, dove si usava maggiormente la società in accomandita). Tale forma societaria permise a Generali di fungere da cerniera tra gli assicurati e gli investitori locali, che ben vedevano nella partecipazione agli utili una forma abbastanza sicura di investimento degli introiti delle loro imprese commerciali: non a caso fra gli eletti alle maggiori cariche sociali c’erano gli azionisti che avevano investito in un maggior numero di azioni, permettendo così ai soci più esperti in campo assicurativo di intervenire in modo diretto nell’amministrazione della società attraverso l’espressione del proprio voto.
Da subito a Morpurgo venne riservato un ruolo chiave nella gestione tecnica e decisionale della Compagnia come “ispettore alla registratura” o “ispettore referente”. L’importanza di questa carica era tale da far inserire nello statuto direttamente il nome di Morpurgo per la sua competenza e la sua esperienza nel settore. Componente attivo della Direzione e del Consiglio di amministrazione, egli aveva anche il compito di sovraintendere sugli impiegati e di vigilare sull’andamento interno della Società.
A testimonianza dell’attività svolta, l’Archivio Storico di Generali conserva le note preparatorie, gli appunti autografi di quanto discusso durante le sedute della Direzione, i cosiddetti “referati” di argomento tecnico-amministrativo con particolare riferimento all’attività industriale, e una sua particolare eredità, le targhe incendio. Dall’Inghilterra, che per prima le introdusse nel XVII secolo, l’usanza si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Nella penisola italiana, più precisamente a Trieste, la prima compagnia ad usare le targhe è stata la Azienda Assicuratrice, fondata nel 1822 da Morpurgo stesso e poi acquisita da Generali.
Nell’aprile 1833, per motivi che non si conoscono, Giuseppe Lazzaro Morpurgo venne escluso dai vertici della creatura che aveva contribuito a far nascere ma rimase in servizio come “consultore pratico” fino alla morte nel 1835.
Maggiori informazioni in A. MILLO, Giuseppe Lazzaro Morpurgo, in Generali nella Storia. Racconti d’Archivio. Ottocento, Venezia, Marsilio, 2016, pp. 58-61; S. Galasso, S. Stener, 26 dicembre 1831. In principio fu “Assicurazioni Generali Austro-Italiche”, in Generali nella Storia. Racconti d’Archivio. Ottocento, Venezia, Marsilio, 2016, pp. 68-75; S. Stener, Il potere dei numeri primi. Azioni e azionisti: la geografia del capitale sociale, in Generali nella Storia. Racconti d’Archivio. Ottocento, Venezia, Marsilio, 2016, pp. 76-82.